E’ il 1975 quando la Barilla decide di creare un brand ex novo che potesse concorrere con le aziende dolciarie già presenti sul mercato italiano: Pavesi, Motta, Saiwa. Nasce così Mulino Bianco, un nuovo brand che aveva l?esigenza di affermarsi e dunque differenziarsi.
Analisi della pubblicità: non parlare del prodotto, ma raccontalo.
Non descrivere minuziosamente le caratteristiche della merendina, ma trasmetterne i valori ai potenziali acquirenti. E chi può veicolare un messaggio meglio di una famiglia unita e felice, e soprattutto “tradizionale”? Non solo mamma e papà, ma anche il fratellino e la sorellina; un sereno nucleo familiare che convive sotto lo stesso tetto con il nonno, icona di saggezza e benevolenza.
Così, la campagna pubblicitaria della Mulino Bianco, forte dell’immagine scelta per la sponsorizzazione del proprio brand, inizia a diffondere i principi cardine su cui si basa la società moderna:
- L’aumento del benessere generale, dove i biscotti non sono più i dolci riservati in esclusiva alle grandi occasioni, ma diventano alla portata di tutti
- L’incentivo ad un consumo di dolci quasi compulsivo, a metà strada tra la golosità e l’autogratificazione
I biscotti entrano così nelle case delle famiglie italiane, accompagnandole giorno dopo giorno, durante il dolce momento della colazione.
Lo spot della Mulino Bianco (prima)
Ecco uno degli spot della Mulino Bianco degli anni 90. Vi sono tutti gli elementi sopra citati: casa, famiglia tradizionale, felicità.
Lo spot della Mulino Bianco (dopo)
Passano gli anni. Arriviamo alle soglie del 2015. Il concetto di famiglia cambia. Esplodono casi e proteste per i diritti delle coppie gay, ma anche per le coppie di fatto, famiglie allargate, adozioni per i single. E così, anche gli elementi della promozione aziendale e della storia, cambiano. I membri della “vecchia” famiglia, vengono sostituti da un sex symbol un pò attempato e amico degli animali (soprattutto galline!), intento ad impastare e infornare i biscotti, che tanto piace alle mamme, ma anche ai bambini e ai loro papà.
Il brand, pur rimanendo fedele alle tradizioni e valori che rispecchiano il nostro Paese, non mira più esclusivamente ad entrare nelle case degli italiani, ma si evolve sposando i concetti dell’attuale società: eco-sostenibilità, ritorno al biologico, energie rinnovabili, cura per i nostri amici animali.
Come cambia la pubblicità aziendale di un brand?
La pubblicità aziendale, e quindi la strategia di comunicazione, per essere efficace, deve essere necessariamente a passo con i tempi, ed evolvere con la società. Inoltre, è necessario che la campagna pubblicitaria miri a:
- Emozionare: coinvolgere la sfera intima della persona tramite la narrazione
- Persuadere: attraverso le emozioni suscitate, convincere la clientela ad acquistare i prodotti-servizi aziendali
Una delle migliori modalità nell’ambito della comunicazione aziendale, adoperata per stimolare l’esperienza di acquisto e raggiungere dunque, gli obiettivi sopra descritti, è lo storytelling, la cui definizione significa “arte del narrare”: il racconto per dare valore emozionale ai contenuti.
La case history della Mulino Bianco dimostra come questa sia stata uno dei primi brand di successo a servirsi del racconto e della narrazione, per trasmettere il proprio visual aziendale. E, ad oggi, lo storytelling è più attuale ed efficace che mai.
La gente vuole emozionarsi, e un brand deve sapere come fare.