I linguisti tracciano la storia del cambiamento delle società attraverso gli idiomi che si evolvono e si arricchiscono con essa.
Più di qualsiasi altra cosa infatti, le parole che utilizziamo sono emblematiche del periodo storico in cui ci troviamo.
Il 2020 ormai terminato è stato tra gli anni del XIX secolo più esemplificativi di questo concetto.
Abbiamo introdotto nel nostro lessico durante questi 12 mesi passati infatti, parole come: lockdown, pandemia, distanziamento sociale, smartworking, batterio, e naturalmente Covid-19.
Nell’era digitale e digitalizzata tutto questo si traduce in ricerche on line che cambiano e assumono dei veri e propri trend che tracciano meglio di qualsiasi altra cosa le abitudini, gli usi e i costumi di tutti noi.
Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, è in questo senso la miglior fonte da cui poter attingere per capire i cambiamenti in atto o passati.
Ogni anno, infatti, Big G. stila una classifica delle parole più cercate nel mondo e in un singolo paese, la cui analisi rivela molto del momento sociale che si sta vivendo.
Un anno di ricerche su Google
Senza alcuna sorpresa “Coronavirus” domina le classifiche delle ricerche su Google sia in Italia che nel mondo.
Già ad inizio anno, infatti, quando le prime notizie rispetto a questa malattia di cui si sapeva poco, iniziavano ad arrivare nel nostro paese, la chiave di ricerca prese il sopravvento sulle altre ed è rimasta in cima agli interessi degli utenti per tutti i 12 mesi, e probabilmente lo sarà ancora per molto tempo.
Sintomo di sentimenti di dubbi e paura nel quale siamo stati catapultati.
L’emergenza sanitaria ha modificato le preoccupazioni delle persone che hanno chiesto al motore di ricerca sempre meno informazioni meteorologiche o di tipo finanziario, e questo si legge perfettamente nelle altre ricerche che seguono la parola Coronavirus più in voga nel 2020; ci siamo chiesti infatti, il significato di “pandemia”, di “MES”, di “DPCM” e di “congiunti”.
Anche se con meno frequenza anche parole come smartworking e lockdown entrate nel lessico pandemico di questo 2020 si sono prepotentemente sostituite alle ricerche sui viaggi, sui voli low cost e altre sempre presenti nelle classifiche degli anni precedenti.
Nella classifica del “come fare…” spuntano ovviamente sul podio “come fare le mascherine” e “come fare l’amuchina” due alleati super raccomandati dalle autorità sanitarie per proteggere la popolazione dal contagio.
Ci sono anche ricerche che avevamo analizzato ad inizio della pandemia, che via via però hanno perso interesse da parte degli utenti.
A mano a mano che la situazione sanitaria e sociale veniva modificata con DPCM che andavano a modificare il nostro quotidiano, anche le ricerche variavano.
Difatti, leggendo i dati forniti da Google Trends se molte keys si sono meritate la top ten per numero di utenti che hanno digitato quella parola chiave, molte altre sono state sul podio per qualche mese.
Non c’è da stupirsi infatti che nei mesi di Marzo ed Aprile a farla da padrone sono state la parole: “lockdown” e “smartworking”.
Seguite poi dai mesi successivi in ordine, da “autocertificazione”, “bonus monopattino”, “bonus vacanze”, “terza ondata” e “cashback”.
Il 2020 è stato anche l’anno di grandi addii dallo sport allo spettacolo e di grandi eventi politici come le elezioni USA, keys quest’ultima che compare tra le 10 più cercate su Google della sezione Eventi.
I grandi lutti hanno fatto cercare agli utenti informazioni e curiosità sulla vita di chi ci ha lasciati; i personaggi in Italia che dominano la classifica delle maggiori ricerche su Google infatti sono: Maradona, Kobe Bryant, Gigi Proietti.
Infine, se è vero che questa analisi ci riferisce quanto il 2020 sia stato un anno da dimenticare, è bello anche ricordare che durante i mesi di lockdown ci siamo divertiti, tanto da cercare sul motore di ricerca “perché le scope stanno in piedi” e dubbi esistenziali come “perché i ricchi e poveri si sono separati”.
Non vediamo l’ora di aggiornare il prossimo anno questo articolo, verificando magari che un nuovo lessico ha travolto le nostre vite con nuove e più rassicuranti parole, noi ne lanciamo una che sia di buon auspicio per tutti: normalità.